- Francesco Gallo -

Titanico può essere definito il tratto scultoreo di Mario Bertozzi, in uno scorrimento formale che tratta la materia in modo ” naturale”, facendola parlare nel linguaggio della bellezza coniugata con la forza e producendo una qualità espressiva, figlia d’invenzione e fantasia eppure sentita come prossimità, immediatezza.
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- Orlando Piraccini -

[...] Da qui, dunque, io credo, da un consapevole approccio critico si dovrebbe ripartire, magari trascurando, finalmente, certe etichette folcloriche di stampo romagnolistico, appiccicate dalle cronache locali ai più tipici soggetti dello scultore: i tori campagnoli, le procaci bellezze femminili di madre terra, i ritratti alle celebrità municipali e dei dintorni.
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- Angelamaria Golfarelli -

[...] esprimere in sintesi la lunga e straordinaria attività artistica, il lavoro e la vita di Mario Bertozzi non è certo semplice perché il soggetto era un uomo impetuoso e sanguigno che con un lucido e misurato parallelismo con la vita privata, non ha mancato di consegnarci un’eredità straordinaria di bellezza dirompente
e al tempo stesso delicata che le sue opere ci narrano con seducente naturalezza.
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